Faq / Come fare per…

Le tipologie di utenti che si rivolgono all’Istituto sono svariate: dall’allevatore che conferisce campioni per autocontrollo, ai veterinari delle ASL, ai cittadini interessati ai temi della sicurezza alimentare, del benessere animale, della ricerca.
Per anticipare la vostra curiosità e per dare risposta alle vostre richieste di informazioni più frequenti, l’IZSLER ha predisposto questa pagina, che, speriamo, possa essere un strumento per facilitare i vostri rapporti con l’Istituto.

SANITA’

  1. Che differenza c’è tra il latte normale e il latte microfiltrato?
  2. Il latte italiano è migliore di quello prodotto in altri paesi?
  3. Il latte crudo venduto ai distributori è un alimento sicuro?
  4. Cosa sono gli OGM?
  5. Cosa posso fare per sapere la causa di morte dei miei animali? Come mi devo comportare?
  6. Se il mio animale da compagnia muore, lo posso portare in Istituto?
  7. Se trovo un animale morto per strada cosa devo fare? Posso portarlo in Istituto?

AMMINISTRAZIONE

  1. Entro quanti giorni devono essere saldate le fatture per le prestazioni erogate dall’I.Z.S.L.E.R.?
  2. Ho ricevuto la fattura ma non capisco quanto devo pagare, dove posso trovare questa informazione?
  3. Quali informazioni devono essere comunicate all’atto dell’accettazione dei campioni al fine di consentire il rilascio della fattura?
  4. E’ possibile pagare con RIBA o RID direttamente in banca?
  5. Come si pagano le fatture?
  6. Come posso contestare una prestazione fatturata dall’Istituto?
  7. Ho pagato la stessa fattura più volte, che devo fare?
  8. Io  presento campioni a Modena, Forlì, Cremona etc. Perché ricevo fattura da Brescia?
  9. La mia ditta ha variato i dati fiscali o ha cessato l’attività, cosa devo fare?
  10. Posso ricevere le fatture ad un indirizzo diverso da quello indicato in fattura? 
  11. Perché ricevo la fattura relativa ad una prestazione della quale non ho mai ricevuto l’esito?
  12. Vorrei collaborare con l’Istituto come consulente/professionista esterno. Come posso iscrivermi al vostro albo dei professionisti?
  13. Vorrei collaborare con l’Istituto come fornitore. Come posso iscrivermi al vostro albo dei fornitori (beni e servizi)?

SANITA’

  1. Che differenza c’è tra il latte normale e il latte microfiltrato?
    Se per latte “normale” intendiamo il prodotto pasteurizzato possiamo individuare la differenza principale nel fatto che il prodotto microfiltrato subisce un trattamento di sanitizzazione ulteriore che non fa ricorso al riscaldamento.
    Il latte pasteurizzato viene invece portato a 72 °C per alcuni secondi prima del confezionamento. Tutti e due i trattamenti sono realizzati allo scopo di eliminare gli eventuali microrganismi patogeni presenti nel prodotto crudo garantendo quindi la sicurezza dell’alimento per tutto il periodo di commercializzazione fino alla scadenza.
    Entrambi i prodotti vanno conservati a temperatura di frigorifero sia prima che dopo l’apertura.
    A parità di qualità del latte di partenza il prodotto microfiltrato garantisce un periodo di consumabilità più lungo ( in genere oltre i 10 giorni) rispetto al pasteurizzato.
  2. Il latte italiano è migliore di quello prodotto in altri paesi?
    Non è possibile, e non sarebbe corretto, fare una simile generalizzazione; sia dal punto di vista della qualità nutritiva che da quello igienico-sanitario non esiste infatti un “prodotto nazionale”, bensì tanti prodotti diversi, quante sono le stalle di produzione, che vengono poi assemblati per produrre le varie tipologie di latte pasteurizzato o di latte a lunga conservazione e i diversi prodotti derivati (formaggio, burro etc.).
    Esiste una Normativa Europea comune a tutte le nazioni per quanto riguarda i requisiti minimi e le modalità di controllo della qualità compositiva ed igienico-sanitaria.
    Quindi le alternative che potremmo individuare indipendentemente dalla qualità del prodotto di partenza sono due :

    • latte di produzione locale utilizzato obbligatoriamente per produrre latte “pasteurizzato fresco” ( tipologia soltanto italiana che prevede un unico trattamento termico eseguito in tempi molto brevi  dalla mungitura) oppure per la produzione dei formaggi D.O.P;
    • latte di provenienza estera ( anche extracomunitaria) che può essere utilizzato per produrre latte soltanto “pasteurizzato” ( trattato quindi anche più volte) o per quello a “lunga “conservazione”  ( U.H.T.)
  3. Il latte crudo venduto ai distributori è un alimento sicuro?
    Per definizione gli alimenti crudi (non solo il latte, ma anche il pesce, i molluschi etc.) presentano maggiori rischi di essere contaminati da microbi rispetto a quelli trattati termicamente ( la pasteurizzazione degli alimenti è stata del resto “inventata” proprio per ridurre il rischio di contaminazioni microbiche patogene per il consumatore) . D’altra parte va sottolineato che proprio per questo la produzione di latte crudo per la vendita diretta è sottoposta ad un livello di controllo decisamente maggiore rispetto agli altri tipi di produzione lattiero-casearia.Inoltre la quantificazione del rischio, nel caso del latte crudo, dipende in modo assoluto e diretto dalle caratteristiche e dalle capacità del singolo produttore.
    Le motivazioni che possono spingere il consumatore verso l’acquisto di latte crudo sono di carattere economico, di gusto, me anche di “fiducia” nei confronti del singolo allevatore.
    L’indicazione di “sottoporre a bollitura” il prodotto prima del consumo è stata, resa obbligatoria da parte del Ministero proprio perché, in base al principio di precauzione, non è possibile garantire nel tempo il prodotto di migliaia di allevamenti diversi.
    Da ricordare infine che una significativa parte del rischio, e quindi anche della sua possibile riduzione, è affidata al consumatore stesso: la conservazione del prodotto a temperatura di frigorifero e l’utilizzo di contenitori igienicamente idonei, sono infatti estremamente importanti nei prodotti crudi.
    In conclusione, ricordando che non esistono alimenti sicuri o pericolosi in assoluto, anche per il latte crudo il consumatore dovrebbe fare una valutazione consapevole tra vantaggi e svantaggi considerando, per quanto riguarda l’aspetto sanitario, non tanto l’esistenza di pericoli quanto invece l’entità dei rischi (misura quantitativa della probabilità di avventi avversi).
  4. Cosa sono gli OGM?
    Un organismo vivente si definisce Geneticamente Modificato (OGM) quando una parte del materiale genetico di cui è composto viene cambiata o integrata con procedure tali da non avere eguali in natura. Utilizzando tecniche di ingegneria genetica, alcuni geni presenti nel DNA di esseri viventi possono essere trasferiti ad altri appartenenti anche a specie diverse. In questo modo si riescono ad introdurre caratteristiche nuove sia in organismi vegetali che animali.
    In campo agroalimentare la soia e il mais sono state le prime colture sottoposte a modifiche genetiche. Le ditte produttrici si sono concentrate all’ottenimento di piante che abbiano una maggiore resistenza a patogeni e parassiti (virus, batteri, insetti) e piante con una tolleranza elevata agli erbicidi. In Europa sono state autorizzate 13 varietà transgeniche di mais, 6 di cotone, 3 di soia, 3 di colza e 1 di barbabietola. Molto maggiore è il numero di richieste di autorizzazioni attualmente al vaglio della Commissione Europea e dell’EFSA che hanno il compito di verificare, prima di immettere nell’ambiente una nuova varietà OGM, l’assenza di rischi per la salute umana, animale e per l’ambiente.
    Allo stato attuale, le ricerche sulla sicurezza delle piante OGM non hanno evidenziato rischi per la salute pubblica e per l’ambiente superiori a quelli che si verificano nel miglioramento genetico tradizionale.
    Grazie all’opposizione dell’opinione pubblica, gli OGM sono praticamente assenti dalle nostre tavole ma, nell’alimentazione animale, la soia transgenica resistente all’erbicida glifosato è largamente utilizzata. Ciò è dovuto al fatto che l’Italia importa il 95% del proprio fabbisogno di soia ed i maggiori paesi esportatori producono solo soia transgenica.
    L’IZS di Brescia, riguardo gli OGM, si occupa di svolgere le attività di controllo ufficiale e di autocontrollo dei prodotti per l’alimentazione umana ed animale in applicazione alla normativa nazionale e internazionale.
  5. Cosa posso fare per sapere la causa di morte dei miei animali? Come mi devo comportare?
    È necessario inviare la carcassa dell’animale il più velocemente possibile rispetto al momento della morte, accompagnato dalla richiesta del Medico Veterinario, e richiedere che venga sottoposto ad un esame anatomo-patologico e alle indagini di laboratorio utili ad accertare le cause della morte.La carcassa può essere portata presso tutte le sezioni diagnostiche. Gli orari di apertura delle accettazioni sono indicati nelle pagine web delle strutture.Il costo degli esami è indicato nel tariffario
  6. Se il mio animale da compagnia muore, lo posso portare in Istituto?
    Sì, può essere portato in Istituto, accompagnato dalla richiesta del Medico Veterinario.
  7. Se trovo un animale morto per strada cosa devo fare? Posso portarlo in Istituto?
    Nel caso di ritrovamento di animali morti per strada è buona norma non toccare la carcassa, o, nel caso sia indispensabile, spostarla rispettando le principali misure di igiene: ad esempio utilizzando i guanti.
    È comunque necessario avvisare la Polizia Municipale e/o il Medico Veterinario dell’Asl che provvederanno ad organizzare la rimozione della carcassa e l’eventuale invio all’Istituto

AMMINISTRAZIONE


1. Entro quanti giorni devono essere saldate le fatture per le prestazioni erogate dall’I.Z.S.L.E.R.?
Le fatture sono emesse con condizione di pagamento :RIMESSA DIRETTA VISTA FATTURA, quindi il documento dovrebbe essere saldato nel momento in cui il cliente lo riceve.

2. Ho ricevuto la fattura ma non capisco quanto devo pagare, dove posso trovare questa informazione?
L’importo da pagare è il totale documento (Imponibile + Iva) visibile sul fondo della fattura lato destro.

3. Quali informazioni devono essere comunicate all’atto dell’accettazione dei campioni al fine di consentire il rilascio della fattura?I dati utili per l’emissione della fattura sono quelli relativi al destinatario del documento fiscale. Persona fisica: cognome, nome, domicilio fiscale e codice fiscale; Ditta individuale: ragione sociale, domicilio fiscale, codice fiscale e partita iva; Società, associazione etc.: ragione sociale, sede legale, codice fiscale e partita iva.

4. E’ possibile pagare con RIBA o RID direttamente in banca?
No, l’Istituto non utilizza queste forme di pagamento.

5. Come si pagano le fatture? 
Le modalità di pagamento accettate sono

Per pagamenti effettuati da soggetti privati
I pagamenti relativi a fatture o ad altra documentazione contabile emessa dall’IZSLER dal 01/03/2021 potranno essere effettuati esclusivamente con la modalità PAGOPA utilizzando l’avviso di pagamento allegato al documento inviato dall’IZSLER

Per pagamenti effettuati da altri Enti Pubblici:
Rimangono valide solo le operazioni di girofondi c/o Banca d’Italia (Tesoreria Provinciale di Brescia) conto n.0034052

6. Come posso contestare una prestazione fatturata dall’Istituto?
È possibile contattare la sezione/laboratorio presso la quale sono stati consegnati i campioni da analizzare fornendo sempre il numero di conferimento (visibile nell’allegato alla fattura).
E’ possibile contattare l’U.O. Gestione Servizi Contabili:
Tel.030/2290539-280;
Fax 030/2290547;
E-mail: fatturazioneclienti@izsler.it ; contabilità@izsler.itclienti@izsler.it

7. Ho pagato la stessa fattura più volte, che devo fare?
Nel caso in cui il cliente si accorga di avere pagato due volte la medesima fattura può contattare l’U.O. Gestione Servizi Contabili:
Tel.030/2290539-280;
Fax 030/2290547;
E-mail: fatturazioneclienti@izsler.it ; contabilità@izsler.itclienti@izsler.it
È necessario fornire copia della documentazione comprovante l’esecuzione del doppio pagamento e inviare contestualmente le coordinate bancarie al fine di consentirne il relativo rimborso.
Per facilitare il vostro compito l’Istituto ha predisposto un modulo per persona fisica o ditta/società/ente

8. Io  presento campioni a Modena, Forlì, Cremona etc. Perché ricevo fattura da Brescia?
Le fatture per i campioni presentati presso le sezioni provinciali della Lombardia e dell’Emilia vengono emesse dall’U.O. Gestione Servizi Contabili che si trova presso la  sede legale dell’Istituto a Brescia in Via A. Bianchi n.9.

9. La mia ditta ha variato i dati fiscali o ha cessato l’attività, cosa devo fare?
Inviare all’U.O. Gestione Servizi Contabili una dichiarazione con i nuovi dati fiscali indicando sempre la data di decorrenza. Sono disponibili i moduli per variazione dati (ditta/società/ente)  e comunicazione di cessazione attività
Fax 030/2290547;
E-mail: fatturazioneclienti@izsler.it ; contabilità@izsler.it ; clienti@izsler.it

10. Posso ricevere le fatture ad un indirizzo diverso da quello indicato in fattura? 
È sufficiente inviare il modulo per persona fisica o ditta/società/ente indicando l’indirizzo da utilizzare per la spedizione a :
U.O. Gestione Servizi Contabili Fax 030/2290547;
E-mail: fatturazioneclienti@izsler.it ; contabilità@izsler.it ; clienti@izsler.it

11, Perché ricevo la fattura relativa ad una prestazione della quale non ho mai ricevuto l’esito?
L’Ufficio che emette la fattura e il Laboratorio che invia l’esito sono strutture separate e la loro attività può non essere perfettamente allineata.
Copia degli esiti può essere richiesta alla struttura accettante reperibile nell’allegato alla fattura.

12. Vorrei collaborare con l’Istituto come consulente/professionista esterno. Come posso iscrivermi al vostro albo dei professionisti?
L’iscrizione all’elenco dei professionisti a cui affidare i servizi di ingegneria ed architettura di valore inferiore a 100.000,00 euro avviene mediante risposta all’avviso pubblico che viene pubblicato, al fine di aggiornare l’elenco esistente, dopo l’approvazione del piano triennale (indicativamente nel mese di febbraio/marzo)La consegna della richiesta di inserimento nell’elenco, deve avvenire a mano presso l’Uffico Protocollo dell’Istituto o a mezzo posta.
L’indirizzo a cui fare riferimento è via Bianchi, 9 ; 25124 Brescia
La consegna o spedizione della richiesta deve avvenire all’interno del periodo di apertura dei termini di iscrizione, indicati nel bandoIl modulo di iscrizione darà disponibile in allegato all’avviso pubblico.

13. Vorrei collaborare con l’Istituto come fornitore. Come posso iscrivermi al vostro albo dei fornitori (beni e servizi)?
Invitiamo i potenziali fornitori:

A) ad inoltrare alla U.O. Provveditorato Economato e Vendite, preferibilmente a mezzo fax (030-2290.272), una lettera di presentazione nella quale siano dettagliati:

  • dati anagrafici
  • categorie merceologiche trattate
  • eventuali marchi commercializzati

in quest’ultimo caso, andranno indicati anche il possesso di esclusive, i contatti e le persone di riferimento, le eventuali certificazioni di qualità ed ogni altra informazione necessaria ed utile;

B) ad iscriversi alla piattaforma esterna www.albofornitori.it nella sezione dedicata a questo Istituto.
Mediante un sistema di abilitazione, l’iscrizione all’elenco informatico consente alla stazione appaltante di eseguire le ricerche di mercato oppure di inoltrare di gli inviti e di espletare le procedure di gare telematiche, se e quando previste.