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Brucellosi ovicaprina   versione testuale





PATOLOGIA

Brucella melitensis è agente responsabile primario della brucellosi degli ovini e dei caprini, infezione ancora largamente diffusa in diverse parti del mondo e, in particolare, nei paesi del bacino del Mediterraneo.
Sul piano clinico e anatomo-patologico la brucellosi ovi-caprina è sostanzialmente indifferenziabile dalla brucellosi bovina.

Epidemiologia
L'eliminazione di B. melitensis mediante secrezione uterovaginale successiva ad un aborto o ad un parto infettante dura più a lungo che nelle bovine infette da B. abortus;nelle capre infette, specie dopo aborto, la localizzazione mammaria determina una netta diminuzione della secrezione lattea, che può protrarsi per l'intera lattazione; le infezioni arerogene e veneree si stabiliscono più frequentemente che nei bovini. La pecora manifesta una maggiore resistenza all'infezione rispetto alla capra.

Caratteri della malattia
L'aborto si manifesta tra il 3° e il 4° mese di gravidanza ed è molto spesso seguito da ritenzioni degli invogli. Al di fuori di complicazioni, questi fenomeni non compromettono solitamente l'attività riproduttiva, almeno nella capra. Sia nella pecora che nella capra la mastite può conclamarsi con segni evidenti, quali presenza di noduli mammari di varia grandezza e alterazione della secrezione lattea.

Elementi diagnostici
Si utilizzano gli stessi metodi già indicati per la brucellosi bovina ad esclusione del ring-test, non applicabile alle pecore e alle capre a causa delle frequenti risposte di incerta interpretazione. Nel latte di questi animali infatti il grasso affiora più lentamente e scarsamente di quello bovino, cosicché l'anello di crema è di solito sottile, opaco, talora frammentato e incompleto; inoltre si osserva molto spesso prevalente agglutinazione sul fondo della provetta.