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BSE   versione testuale





PATOLOGIA

Le encefaliti spongiformi trasmissibili (TSE) sono forme morbose in grado di colpire sia l'uomo che gli animali e vengono classificate fra le malattie da agenti non convenzionali.Nell'uomo si riconoscono le seguenti forme: kuru, malattia di Creutzfeldt-Jacob (CJD), sindrome di Gestermann-Straussler-Scheinker (GSS) e insonnia familiare fatale (FFI).Negli animali sono conosciute l'Encefalopatia spongiforme del bovino (BSE), la Scrapie della capra e della pecora, l'Encefalopatia trasmissibile del visone (TSE) e la malattia cronica del cervo (CWD).
La BSE (Bovine Spongiform Encephalopathy) rappresenta l'ultima delle TSE a carattere diffusivo manifestatasi in forma epidemica. In Gran Bretagna nel 1986 e successivamente in Irlanda del Nord, Svizzera e Francia è stata descritta come malattia che colpisce i bovini e le cui caratteristiche eziologiche e patogenetiche sono del tutto simili a quelle dell'encefalopatia spongiforme degli ovi-caprini.La Bse prevale nelle vacche da latte di età compresa fra i 3 e i 6 anni e ciò è dovuto al lungo periodo d'incubazione, il decorso si presenta lento e l'esito costantemente infausto. 

Sperimentalmente la BSE è stata trasmessa al topo con inoculazione intracerebrale che dopo un lungo periodo d'incubazione ha manifestato sintomi nervosi e degenerazione vacuolare dei neuroni.Pare ormai sicura la trasmissione indiretta per via alimentare la quale ne ha permesso il passaggio dagli ovini ai bovini. Questo si è verificato in seguito alla presenza nell'alimento del bovino di farine ottenute da carcasse di pecora non sottoposte a risanamento termico. In Gran Bretagna infatti dove è presente una realtà industriale di rilievo nella trasformazione dei sottoprodotti di origine animale in mangimi destinati ai bovini, si è verificato il numero più elevato di casi. Negli anni '80 in Gran Bretagna venne fatta una modifica a livello industriale nella tecnologia di preparazione delle farine di carne e non furono utilizzati solventi organici per l'estrazione dei grassi. I dati sperimentali hanno infatti dimostrato a questo riguardo che l'agente della BSE viene inattivato dopo circa 20 min a 134-138°C.

Eziologia
Esiste ancora oggi molta incertezza su quali siano gli agenti responsabili di malattie neurodegenerative come le encefalopatie spongiformi trasmissibili (TSE) e l'encefalopatia spongiforme bovina (BSE). Si parla di malattie trasmissibili poiché possono essere trasmesse ai mammiferi attraverso l'inoculazione di tessuti infetti o in determinati casi attraverso l'alimento.Nel corso degli anni sono state avanzate numerose proposte riconducibili a tre teorie fondamentali. 
La prima è che l'agente infettivo sia un virus del quale PrPSc il sottoprodotto patogeno. A favore di questa ipotesi la varietà di strain di scrapie ritrovati, contro di essa invece la durabilità dell'agente che resiste all'azione enzimatica, del calore e della pressione e denaturazione chimica. La seconda ipotesi coinvolge un virino, un agente formato da PrPSc ,associata ad un acido nucleico non conosciuto. La terza nonché l'ipotesi più accreditata formulata nel 1982 da S.B. Prusiner è che l'agente sia un prione e afferma che l'agente infettivo è una forma modificata di una proteina normale (PrPc) codificata da un singola copia di gene. L'ipotesi del prione come causa di malattia rimane la più popolare anche se da molti non accettata visto che contrasta con una delle basi della genetica che vuole l'ereditabilità di una caratteristica, così come la malattia, associata al DNA.

Patogenesi
Lo studio della patogenesi delle Encefalopatie Spongiformi Trasmissibili sia nell'uomo che nell'animale è stato possibile grazie all'impiego di modelli sperimentali, ottenuti mediante trasmissione ad animali di laboratorio quali topi e criceti. L'infezione viene effettuata mediante inoculazione per varie vie con cervello, solitamente omogenato al 10%, proveniente da animali sacrificati nello stadio terminale della malattia. L'agente della scrapie inoculato per via periferica (venosa, sottocutanea, peritoneale, ecc.) raggiunge il sistema nervoso centrale dove replica in modo massivo provocando lesioni irreversibili associate a sintomatologia clinica inevitabilmente letale nel giro di 2-3 settimane. Nel cervello dell'animale ammalato si osservano a livello istologico lesioni caratteristiche. Ancora oggi non si conosce con esattezza il meccanismo attraverso il quale la propagazione della PrP infettante danneggia la cellula.

Epidemiologia
L'ipotesi che l'uomo possa contrarre l'infezione attraverso il consumo di carne contaminata sembrerebbe essere confermata sia dagli esiti delle analisi delle proteine prioniche patologiche (PrPsc resistenti alle proteasi) sia dei risultati pubblicati su Nature nel '96-'97. Questi studi clinico-patologici ed epidemiologici sostengono fortemente l'ipotesi che l'encefalopatia umana denominata nuova variante CJD sia correlata causalmente alla BSE, anche se restano da risolvere importanti controversie. Uno stretto legame (tra nuova variante CJD e "malattia della mucca pazza") è stato da tempo sospettato perché entrambe le encefalopatie sono caratterizzate da fenomeni iniziali di demenza o da alterazioni marcate del comportamento, da tremori, mioclonie e sembrano causate da un agente assimilabile ad una proteina infettante catalogata tra i prioni.

Sintomatologia
La BSE è una malattia degenerativa che colpisce il Sistema Nervoso Centrale, a decorso protratto e infausto, che colpisce il bovino adulto. Solitamente la malattia compare in modo subdolo, infatti nella fase iniziale sono, di solito, presenti esclusivamente segni clinici aspecifici; soltanto in una seconda fase, compaiono i sintomi neurologici. Il decorso clinico varia in media dalle due alle otto settimane.
La sintomatologia può essere ricondotta, ad alterazioni del comportamento, della sensibilità ed alterazioni del movimento.

Alterazioni del comportamento
- apprensione e timore;
- digrignamento dei denti;
- impennamento della testa;
- aggressività;
- nervosismo di fronte a porte o passaggi;
- sbadigli;
- alterazioni nel comportamento sociale.

Alterazioni della sensibilità
- movimenti anomali delle orecchie;
- frequente leccamento del musello;
- frequente movimento con la lingua;
- iper reattività a stimoli sonori, tattili e visivi;
- aumento della salivazione.

Alterazioni del movimento
- postura anomala;
- atassia;
- ipermetria arti posteriori;
- cadute;
- decubito obbligato;
- tremori.
Con il progredire della malattia l'animale presenta difficoltà ad alzarsi fino a rimanere in decubito obbligato. Spesso in questa fase è presente ottundimento del sensorio. A volte l'animale assume una postura anomala con uno o entrambi gli arti posteriori rivolti all'indietro.

Diagnosi
Non è ancora possibile al giorno d'oggi effettuare diagnosi di BSE sull'animale in vita in modo certo e inconfutabile. Perciò da un punto di vista clinico è possibile avanzare solo un sospetto. L'età, il decorso clinico protratto ed infausto, l'assenza di una risposta infiammatoria e/o immunitaria ed il quadro clinico neurologico sono elementi sufficienti per emettere un sospetto.La sintomatologia, in corso di BSE, può essere confusa con altre patologie, soprattutto a carico del SNC, a carattere infettivo, metabolico e degenerativo.
La certezza diagnostica, per le TSE umane ed animali, si ottiene soltanto con l'esame istologico del sistema nervoso centrale (SNC) e con l'identificazione della PrPsc, proteina marker che si accumula nel cervello degli individui colpiti.

Metodi per la conferma di BSE

Esame istopatologico
L'esame istologico viene effettuato su sezioni di encefalo fissate in formalina ed incluse in paraffina, sottoposte a colorazione di ematossilina eosina. I reperti istopatologici sono limitati al SNC e sono di natura degenerativa. Le lesioni che si osservano sono: la degenerazione del neuropilo, la degenerazione neuronale, l'astrocitosi. La lesione più caratteristica da cui deriva l'attributo "spongiforme" è la spongiosi del neuropilo rappresentata da vacuoli di piccole dimensioni originati dalla dilatazione dei processi neuronali o dalla vacuolizzazione del corpo del neurone. Nella BSE la regione encefalica più colpita è il midollo alllungato, seguito dal mesencefalo e dall'area periventricolare nel talamo.

Esame immunoistochimico
Viene eseguito su sezioni di tessuto cerebrale incluse in paraffina. Viene messa in evidenza la presenza di PrPsc mediante pretrattamenti atti a denaturare la PrPc e a smascherare i siti antigenici con l'uso di anticorpi monoclonalie policlonali anti-PrP.

Western blot
Si esegue su materiale fresco o congelato e consiste nel sottoporre la PrPsc presente nel campione a corsa elettroforetica, trasferimento su membrana e rivelazione immunologica.

Microscopia elettronica
Mette in evidenza le fibrille associate alla BSE; le fibrille sono composte di PrPsc e vengono estratte dal tessuto nervoso fresco o fissato in formalina. L'osservazione al microscopio elettronico permette di evidenziare fibrille con struttura ad elica semplice o doppia di 100-500 nm di lunghezza. (Medicina Veterinaria Preventiva 2001)