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Encefalite da West Nile Virus sorveglianza integrata per prevenire la malattia
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La West Nile Disease (WND) è una malattia virale trasmessa dalle zanzare, che si manifesta clinicamente nell‘uomo e nel cavallo. In particolare, nell‘uomo, circa il 20% dei soggetti infetti sviluppa una malattia sistemica febbrile (febbre di West Nile) mentre, in una percentuale ridotta dei casi, la malattia assume carattere neuro-invasivo con quadri di encefalite, in alcuni casi mortale. La sorveglianza integrata fra differenti sistemi di sorveglianza: entomologico, veterinario ed umano, garantisce un più efficace riscontro della presenza e circolazione del virus in un determinato territorio.
Il recente isolamento del virus West Nile da zanzare catturate nella zona di Parma effettuato dalla Sezione di Reggio-Emilia dell‘Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia ed Emilia-Romagna, e il rilievo di positività sierologica in un cavallo con sintomi nervosi sono elementi decisivi per comprendere la circolazione del virus nel territorio e contribuire efficacemente alla prevenzione della malattia nell‘uomo.
La West Nile Disease (WND) è una malattia virale trasmessa dalle zanzare, soprattutto quelle "serotine/notturne" appartenenti al genere Culex. Il ciclo naturale del virus prevede il passaggio del virus da diverse specie di uccelli selvatici, che agiscono da serbatoio, alle zanzare, che a loro volta possono infettare diverse specie animali (mammiferi, uccelli e rettili). Tra i mammiferi, nell‘uomo in particolare, sebbene la maggior parte delle infezioni decorra in modo asintomatico, circa il 20% di soggetti infetti sviluppa una malattia sistemica febbrile (febbre di West Nile) e, in una percentuale ancora più ridotta di casi, la malattia assume carattere neuro-invasivo con encefalite, meningo-encefalite o paralisi flaccida, fino anche alla morte. 
Complessivamente in Italia, dal 2018 sono stati notificati oltre 247 casi umani autoctoni di malattia neuro-invasiva da West Nile (WNND), in 9 Regioni (Piemonte, Lombardia, Friuli-Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna, Basilicata, Puglia, Sicilia e Sardegna), oltre a 8 casi di importazione.
In considerazione della complessità del ciclo biologico del WNV, è necessario integrare i differenti sistemi di sorveglianza: entomologico, veterinario ed umano, al fine di garantire un più efficace riscontro della presenza e circolazione del virus in un determinato territorio.
Una sorveglianza integrata è attiva nelle Regioni Lombardia ed Emilia-Romagna da svariati anni e viene oggi effettuata in conformità con quanto stabilito dal "Piano nazionale integrato di prevenzione, sorveglianza e risposta ai virus West Nile e Usutu - 2019".
In sintesi, il sistema di sorveglianza integrata ha l‘obiettivo di:
individuare il più precocemente possibile la circolazione virale sul territorio regionale attraverso programmi di sorveglianza mirata riguardanti gli equidi, gli uccelli appartenenti a specie bersaglio e gli insetti vettori attuare in maniera tempestiva, efficace e coordinata le misure preventive necessarie per ridurre il rischio di trasmissione dell‘infezione all‘uomo, tramite un efficiente scambio di informazioni tra tutti gli Enti interessati prevenire il rischio di trasmissione della malattia agli esseri umani sia attraverso le donazioni di sangue, emocomponenti, organi o tessuti, sia attraverso le zanzare, con particolare attenzione durante il loro periodo di maggiore attività vettoriale governare in maniera coordinata le eventuali emergenze epidemiche.
L‘attività di sorveglianza integrata è coordinata dalla UO Veterinaria di Regione Lombardia e Regione Emilia-Romagna ed è attuata con il supporto dell‘IZSLER, Dipartimenti Veterinari e dei Corpi di Polizia Provinciale, che provvedono a conferire all‘IZSLER i campioni per le analisi di laboratorio e precisamente:
uccelli stanziali appartenenti a specie bersaglio prelevati con la collaborazione con i insetti del genere Culex catturati con trappole dedicate ogni 15 giorni in oltre 70 siti delle due Regioni materiali patologici da cavalli sintomatici carcasse di uccelli selvatici trovati morti, anche in collaborazione con i CRAS.
Sul sito degli Osservatori epidemiologici della Lombardia
(https://archive.izsler.it/pls/izs_bs/v3_s2ew_consultazione.mostra_paginat0?target=1&limite_id_sezione=0&limite_id_sito=0&id_pagina=828)
 e dell‘Emilia-Romagna
(https://archive.izsler.it/pls/izs_bs/v3_s2ew_consultazione.mostra_paginat0?target=1&limite_id_sezione=0&limite_id_sito=0&id_pagina=736)
sono disponibili ulteriori informazioni relative alla malattia e alle attività di controllo


Ultimo aggiornamento di questa pagina: 30-JUL-19
 

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