Attività

Il Centro di Referenza per i Metodi Alternativi, Benessere e Cura degli Animali da Laboratorio nasce in un’ottica di diffusione e sviluppo delle conoscenze e dell’utilizzo delle metodologie alternative all’uso degli animali da laboratorio, in accordo con quanto stabilito dalla direttiva europea 2010/63 e dal successivo recepimento italiano con il Decreto Legislativo 26/2014, sulla protezione di animali utilizzati a fini scientifici. Oltre ad essere un importante punto di contatto a livello nazionale ed europeo, il Centro svolge il ruolo di formazione e sensibilizzazione sulla tematica delle 3Rs (Replacement, Reduction, Refinement) attraverso l’esecuzione di metodi alternativi e complementari all’uso di animali in diversi campi di ricerca. Le attività svolte sono finalizzate a sviluppare e validare metodologie in vitro che consentano di ottenere responsi sovrapponibili a quelli comunemente perseguiti con le sperimentazioni in vivo, ed in particolar modo di divulgarne e favorirne l’applicazione da parte di enti di ricerca e laboratori presenti a livello nazionale.

Negli ultimi anni l’Europa ha posto l’accento sulla tematica del benessere degli animali da laboratorio e sullo sviluppo di metodi alternativi promuovendo iniziative e progetti volti a divulgarne l’utilizzo. Il Centro fa parte della rete EU-NETVAL (European Union Network of Laboratories for the Validation of Alternative Methods), all’interno del quale ricopre un ruolo attivo nella collaborazione con ECVAM (European Centre for the Validation of Alternative Methods). Nello specifico, il Centro di Referenza si occupa della validazione di nuovi metodi alternativi. Negli ultimi anni il laboratorio è stato coinvolto nel percorso di validazione di due metodi in vitro legati allo studio dei disruptors tiroidei: uno che si è basato sul modello sperimentale Danio rerio (Zebrafish), l’altro che analizzava specifiche linee cellulari tramite Luminometro.

Inoltre, in linea con quanto previsto dalla direttiva 2010/63/UE e dal recepimento italiano Decreto Legislativo 26/2014, sono stati promossi sia eventi per la formazione del personale che opera negli stabulari in merito alla valutazione del benessere animale, sia eventi di divulgazione ed informazione, con il coinvolgimento di relatori nazionali ed internazionali, rivolti a giovani ricercatori ed esperti del settore sulle attuali applicazioni delle metodiche in vitro. Gli eventi di formazione sono, per il Centro, un punto cardine delle sue attività: saranno infatti ideati, organizzati, calendarizzati e promossi momenti formativi e divulgativi nell’anno in corso e in quelli a venire.

Differenti sono gli ambiti di ricerca nei quali l’applicazione di metodi alternativi è in costante incremento, un esempio ne è l’utilizzo di sistemi biologici in vitro come le colture cellulari, il cui utilizzo è una delle principali attività svolte presso i nostri laboratori. Attualmente sono in via di sviluppo sistemi di coltura 3D che permettono di ricreare condizioni sovrapponibili a quelle presenti in un organismo vivente, consentendo un decisivo passo avanti nella correlazione fra modello in vitro ed in vivo.

Il Centro si avvale della collaborazione con la struttura della Biobanca e del Laboratorio Colture Cellulari di IZSLER per la preparazione, amplificazione, controllo e deposito di colture cellulari di differente tipologia.

Un ulteriore aspetto sviluppato presso il Centro di Referenza è quello della valutazione dello stato sanitario degli animali da laboratorio, che rappresenta un fondamentale punto di partenza sia per una corretta interpretazione del livello di benessere degli animali e dell’ambiente in cui vengono ospitati, sia per un migliore approccio scientifico nell’ottica di una riduzione dei soggetti impiegati durante la sperimentazione. Infatti, una corretta valutazione dello stato sanitario consente di raggiungere risultati effettivamente attendibili e non falsati da potenziali problematiche patologiche degli animali impiegati nella ricerca.

Metodiche in vitro già validate sono utilizzate in routine come analisi per la verifica ed il rilascio di vaccini stabulogeni (LAL test) ed è in corso la messa a punto di una metodica basata su citotossicità in vitro sempre nell’ambito della sostituzione del modello murino per il rilascio di vaccini stabulogeni.

La possibilità di avere a disposizione numerose colture cellulari, ha permesso di approfondire la valutazione di reagenti colturali di tipo artificiale rispetto a quelli comunemente impiegati nell’ambito delle metodiche in vitro.

Nello specifico, sono state messe a punto le metodiche che prevedono l’impiego di siero e tripsina artificiale al posto di siero fetale bovino e tripsina di origine suina, rispettivamente. Questo approccio consente, non solo una migliore sicurezza nell’utilizzo delle colture cellulari (assenza di potenziali agenti patogeni di origine animale), ma anche un approccio etico ed alternativo all’impiego di reagenti che vedono il sacrificio di animali.

Nell’ottica della riduzione dell’impiego degli animali a scopo sperimentale, la Biobanca gioca un ruolo fondamentale per la potenziale condivisione di materiale biologico, cos¿ come previsto dal decreto Legislativo 26/2014. Tale aspetto e’ tuttora in svolgimento al fine di collezionare materiale utile e controllato per una possibile distribuzione a chi ne faccia richiesta.

Il Centro svolge le sue attività in collaborazione con:

  • referenti istituzionali (Comunità Europea, Ministero, Regioni) relativamente a sviluppo di progetti, organizzazione di eventi formativi, informazioni e valutazioni tecniche finalizzate anche alla stesura e all’aggiornamento di documenti normativi offrendo Pareri relativi all’idoneità di nuovi metodi in vitro;
  • Istituti pubblici ed Enti privati con i quali sussistono collaborazioni, convenzioni o specifiche richieste finalizzate ad attività di servizio su prodotti e campioni volte ad accertare caratteristiche qualitative, quali l’innocuità e la purezza nei confronti di agenti contaminanti di differente natura ed origine. Sono infatti stati messi a punto metodi in vitro che consentono di rilevare l’eventuale azione citotossica su matrici differenti (dispositivi medici, principi attivi impiegati in farmacologia, etc) e che rappresentano un metodo alternativo alla sperimentazione in vivo.