Mangiare insetti è un’abitudine più o meno occasionale di alcune popolazioni, fonte di piatti tipici e prelibatezze in alcune regioni del mondo. Si parla oggi sempre più in Europa di alimentazione con insetti non più come prodotti di nicchia o curiosità alimentare di ristoranti etnici, ma come fonte proteica. Il passaggio dall’uso occasionale all’allevamento industriale intensivo degli insetti, dall’uso alimentare marginale alla diffusione commerciale crea perplessità e necessità di passare alla valutazione del rischio alimentare anche per questi prodotti.
L’utilizzo di insetti per l’alimentazione dell’uomo e degli animali va diffondendosi anche in Europa e si inizia a trovare nei supermercati prodotti alimentari derivati da insetti (grilli, cavallette, farfalle etc).
EFSA(Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha dichiarato che non ci sono rischi superiori agli altri cibi classificati come novel food. Sono stati giudicati in grado di dare un buon apporto nutrizionale a basso costo e sono quindi una buona fonte proteica alternativa. Non sembra al momento che ci siano pericoli sanitari particolari, ci sono però da valutare le modalità di produzione degli insetti, il contesto ambientale (contaminazione del prodotto) e i rischi ecologici che possono derivare da incidenti nella produzione. Il campo di studio è dunque ancora molto ampio, soprattutto se si vuole raggiungere la standardizzazione qualitativa e sanitaria di tutti gli altri alimenti disponibili nella UE.
Le due riviste sono disponibili e consultabili presso la biblioteca di IZSLER (https://archive.izsler.it/izs_home_page/formazione/00000127_Indirizzo_e_Orari_.html)
I ricercatori possono richiederle all’indirizzo articoli@izsler.it