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La malattia   versione testuale





EZIOLOGIA

Classificazione dell'agente eziologico

Virus della famiglia Paramyxoviridae, genere Rubulavirus

 Resistenza agli agenti fisici e chimici

TEMPERATURA: Inattivato a 56ºC in 3 ore, a 60ºC in 30 minuti
PH: Inattivato a pH acido
Agenti chimici: sensibile all'etere
Disinfettanti: inattivato dalla formalina e dal fenolo
Sopravvivenza: rimane vivo per lunghi periodi a temperatura ambiente, specialmente nelle feci



EPIDEMIOLOGIA
Ospiti

  • Molte specie di uccelli, sia domestici che selvatici
  • Il tasso di mortalità e morbilità varia tra le specie, e con il ceppo virale
  • I polli sono i più sensibili tra gli avicoli, le anitre e le oche sono le meno sensibili
  • Si può verificare l'esistenza di portatori sani tra gli psittacidi e altri uccelli selvatici.

Metodi di trasmissione

  • Contatto diretto con le secrezioni, specialmente le feci, di animali infetti
  • Contaminazione dell'alimento, dell'acqua, attrezzature, fabbricati, vestiario, etc..

Fonti del virus

  • Secrezioni respiratorie, feci;
  • Tutte le parti della carcassa
  • Il virus viene eliminato durante il periodo d'incubazione e per un breve periodo durante la convalescenza
  • In alcuni psittacidi è stata dimostrata l'eliminazione di virus ND a intermittenza per oltre un anno.


Diffusione geografica

La malattia di Newcastle è cosmopolita ed endemica in molti paesi del mondo. Alcuni stati Europei sono indenni dalla malattia da oltre un anno.



DIAGNOSI

 Il periodo di incubazione è di 4-6 giorni

Sintomi clinici

  • Sintomi respiratori e/o nervosi:
    Fame d'aria e tosse
  • Ali cadenti, trascinamento delle zampe, torcicollo, movimenti di maneggio, depressione, inappetenza, paralisi completa.
  • Parziale o completa interruzione dell'ovodeposizione
  • Mortalità embrionale, produzione di uova con guscio ruvido e sottile contenente albume acquoso
  • Diarrea verdastra e acquosa
  • Edema dei tessuti attorno agli occhi e al collo
  • La mortalità e la morbilità dipendono dalla virulenza del ceppo virale, dal grado di immunità vaccinale, dalle condizioni ambientale e dallo stato degli animali


Lesioni anatomo-patologiche

  • Non esistono lesioni patognomoniche macroscopiche
  • Per emettere un sospetto diagnostico bisogna esaminare diversi animali
  • per la diagnosi finale bisogna attendere l'isolamento e la determinazione della virulenza del virus
  • lesioni che si possono trovare sono:
  1. edema del tessuto interstiziale e peritracheale del collo, specialmente vicino all'inserzione del torace (Foto1)
  2. congestione e talvolta emorragie della mucosa tracheale (Foto2)
  3. pettecchie e piccole ecchimosi nella mucosa del proventricolo, concentrati attorno all'orifizio dello stomaco ghiandolare (Foto3)
  4. edema, emorragie, necrosi e ulcerazioni del tessuto linfatico nella parete della mucosa intestinale (Foto4)
  5. edema, emorragie e degenerazione delle ovaie.
      
                          
     Foto1                                                                                               Foto2

     

                              
             Foto 3                                                                                            Foto 4

Diagnosi differenziale

- colera aviare
- influenza aviare
- laringotracheite
- diftero-vaiolo aviare (forma difterica)
- psittacosi (negli psittacidi)
- micoplasmosi
- bronchite infettiva
- Pacheco's parrot disease (negli psittacidi)
- errori di allevamento come carenza di acqua, aria e alimento

Diagnosi di laboratorio

Procedure
Identificazione dell'agente

  • inoculazione su uova di pollo embrionate di 9-11 giorni seguiti da:
  • Esame dell'attività emoagglutinante
  • Inibizione dell'emoagglutinazione con antisiero ND virus specifico

 Valutazione della patogenicità

  • indice di patogenicità intracerebrale in uova di un giorno di pollo

 Test sierologici

  • test dell'inibizione dell'emoagglutinazione
  • ELISA
     

Campioni
Identificazione dell'agente

  • Tamponi tracheali e cloacali (o feci) da animali vivi, o pool di organi (preferibilmente trachea e intestino) e feci da animali morti
     

Test sierologici

  • Campioni di sangue con anticoagulante o siero

 


PREVENZIONE E CONTROLLO

Nessun trattamento

Profilassi diretta

  • Rigoroso isolamento dei focolai
  • Distruzione di tutti gli infetti e sospetti di infezione
  • Completo lavaggio e disinfezione delle strutture
  • Appropriata distruzione delle carcasse
  • Operazioni pianificate di deratizzazione e demoscazione
  • Stamping.out seguito da vuoto sanitario di almeno 21 giorni
  • Evitare i contatti con volatili di cui non si conosce lo stato sanitario
  • Controllo dell'ingresso delle persone
  • Si raccomanda l'allevamento di gruppi monoetà (tutto pieno/tutto vuoto)


Profilassi indiretta

  • La vaccinazione con vaccini vivo e/o emulsionati in olio può decisamente ridurre le perdite negli allevamenti
  • I ceppi vivi B1 e La Sota sono somministrati nell'acqua di abbeverata o come spray. Talvolta sono somministrati a livello intranasale o congiuntivale.
    I polli sani possono essere vaccinati la prima volta da 1 a 4 giorni di età, ma ritardando la vaccinazione alla II-III settimana si aumenta la sua efficacia
  • Altre infezioni, esempio il Mycoplasma, possono aggravare la reazione vaccinale. In questi casi sarebbe meglio utilizzare il vaccino spento.