
Sempre più europei edotti dei meccanismi alla base della sicurezza alimentare nell’UE
EFSA ha effettuato un nuovo sondaggio sulla sicurezza alimentare. Questa nuova indagine è stata commissionata dalla Commissione europea, Direzione generale della Comunicazione (DG COMM) su richiesta dell’EFSA.
L’Eurobarometro 2025 sulla sicurezza alimentare nell’EU si basa sulle precedenti indagini speciali dell’Eurobarometro condotte nel 2005, 2010, 2019 e 2022.
Quest’anno tra marzo e aprile 2025 sono stati intervistati circa 26.370 cittadini dei 27 Stati membri dell’UE provenienti da diversi gruppi sociali e demografici, nelle relative lingue nazionali.
I risultati dell’indagine 2025 sono stati confrontati con quelli dell’Eurobarometro Speciale del 2022 per gli argomenti per i quali sono state poste le stesse domande:
- Interesse per la sicurezza alimentare (QE13)
- Fattori che influenzano le decisioni relative agli alimenti (QE1)
- Consapevolezza degli europei sui temi della sicurezza alimentare (QE3)
- Quanto sono preoccupati i cittadini per la sicurezza alimentare? (QE4)
- Confronto tra sicurezza alimentare e preoccupazioni relative a un’alimentazione sana (QE5, QE6)
- Percezione dell’impatto dei fattori ambientali, animali e vegetali sulla salute umana (QE11)
- Fonti di informazione sui rischi alimentari (QE7)
- Fiducia nelle fonti di informazione sui rischi alimentari (QE10)
- Motivi per non impegnarsi nella sicurezza alimentare (QE9)
- Conoscenza del sistema di sicurezza alimentare dell’UE (QE12)
- Approfondimenti sul comportamento dei consumatori: un esempio nel settore dei rischi di origine alimentare (QE8a, QE8b).
Si è registrato un aumento significativo della consapevolezza sulle malattie animali (65%, in aumento di 5 punti percentuali), sulle microplastiche negli alimenti (63%, in aumento di 8 punti percentuali) e sulle intossicazioni alimentari (62%, in aumento di 5 punti percentuali).
Nove cittadini dell’UE su dieci si fidano dei medici di base e degli specialisti (90%) come fonti di informazione sui rischi alimentari. Anche gli scienziati che lavorano in un’università o in un istituto di ricerca finanziato con fondi pubblici (84%), le organizzazioni dei consumatori (82%) e gli agricoltori e i produttori primari (82%) sono ritenuti fonti di rilievo. La fiducia nelle autorità nazionali (70%) e nelle istituzioni dell’UE (69%) è leggermente aumentata dal 2022 (rispettivamente +4 e +3 punti percentuali).
Oltre la metà (55%) indica la TV come una delle principali fonti di informazione sui rischi alimentari, che rimane il canale più utilizzato, ma registra un calo di 6 punti percentuali rispetto al 2022. Gli scambi con familiari, amici, vicini o colleghi (42%) e i motori di ricerca su Internet (38%) occupano il secondo e il terzo posto. I social network e i blog online sono utilizzati dal 25% degli intervistati, con un aumento di 4 punti percentuali rispetto all’ultima indagine.
Inoltre il sondaggio è stato esteso anche ai 7 Paesi candidati all’adesione (Paesi IPA). In totale, 5.655 cittadini da tali Paesi sono stati intervistati di persona tra il 26 marzo e il 10 maggio 2025.
