Rinotracheite (IBR) dei bovini, un piano per il futuro

La rinotracheite infettiva (IBR) è una malattia dei bovini che interessa in vari modi tutta la mandria. Nella sua forma più grave si manifesta come tracheite infettiva nei vitelli, ma i suoi effetti sulla sfera riproduttiva della vacca da latte sono più incisivi per l’economia dell’azienda. I vaccini per proteggere gli animali dalla malattia ci sono e funzionano, ma l’a eradicazione della malattia, anche in regioni ad alta densità di animali come  la Lombardia, porterebbe indubbi vantaggi per tutto il comparto produttivo.

L’IBR è una malattia presente negli allevamenti italiani, in Lombardia e in altre regioni, ben controllata dall’utilizzo sistematico di vaccini che offrono una adeguata protezione agli animali, risparmiandoli da sintomatologie cliniche gravi: sofferenza e mortalità nei vitelli o ricorrenti problemi di fecondità nelle vacche da latte. Sono disponibili metodi diagnostici rapidi ed efficienti che permettono di distinguere le aziende infette da quelle vaccinate. Gli allevatori che vogliono proteggere i propri animali hanno a disposizione tutti gli strumenti per farlo.
Allora perché un piano di eradicazione della malattia? Il Dr. M. Boldini, responsabile delle sezioni provinciali IZSLER di Cremona e Mantova, esperto della profilassi della malattia, e che da anni segue l’andamento della situazione in Lombardia per conto di IZSLER, lo spiega in un’ intervista alla rivista Bianconero di gennaio/febbraio 2019.
Gli strumenti diagnostici e profilattici indicano che si può pensare ad un passo avanti nella gestione della malattia, eliminando i casi di reinfezione di allevamenti vaccinati e i sintomi gravi per gli animali quegli allevatori che hanno ritenuto di non vaccinare. Il contesto nazionale ed internazionale dice che si deve passare ad un livello superiore anche in Lombardia, come già hanno fatto alcune regioni (Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli Venezia Giulia) organizzando un piano di eradicazione della malattia che permetta di raggiungere l’indennità entro tempi ragionevoli. Molte nazioni europee e non europee hanno raggiunto l’indennità e godono di vantaggi negli scambi internazionali di prodotti e materiali derivati dall’allevamento del bovino.
Attraverso un piano di eradicazione il vantaggio economico di un alto livello sanitario, spendibile a livello europeo e internazionale, si aggiungerebbe così al vantaggio di ridurre i casi di infezione e di malattia negli animali.
Nell’intervista citata il Dr. Boldini spiega diffusamente la situazione e illustra i pro e i contro di un piano di eradicazione.

L’articolo può essere consultato presso la Biblioteca di IZSLER (https://archive.izsler.it/izs_home_page/formazione/00000127_Indirizzo_e_Orari_.html) o sul sito della rivista (http://www.anafi.it/?/BiancoNero/)