
Sanità: Ministero, Zooprofilattici e Regioni insieme per prevenire l’Afta Epizootica
Una malattia altamente contagiosa, innocua per l’uomo, ma devastante per la zootecnia. L’AFTA epizootica colpisce bovini, suini e ruminanti, con sintomi gravi come lesioni alla bocca e agli arti. Non è pericolosa per la salute umana, ma oltre all’introduzione di animali vivi infetti in allevamento, è proprio l’uomo il principale vettore di diffusione, attraverso abiti, strumentazione, scarpe, veicoli e materiali contaminati.
Oggi, sebbene in Europa la malattia fosse stata eradicata dal 1991, la minaccia è tornata: casi recenti in Germania, Ungheria e Slovacchia hanno riportato l’allerta ai massimi livelli, dimostrando che il rischio di reintroduzione è concreto anche per il nostro Paese. Il virus, ancora endemico in Africa, Medio Oriente e Asia, può facilmente attraversare i confini, favorito da scambi commerciali e movimenti animali.
Per rispondere a questo scenario, il Ministero della Salute e l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna (IZSLER), che fa parte della Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali Italiani ed è Centro di Referenza Nazionale, FAO e WOAH per l’AFTA, hanno tenuto ieri 16 aprile 2025 un webinar operativo, rivolto ad allevatori, veterinari e operatori del settore agro-zootecnico, che ha registrato il record di oltre i mille partecipanti online sul canale youtube IZSLER, dove è possibile visualizzare la registrazione del webinar.
Tra i relatori Giovanni Filippini, Direttore generale della salute animale al Ministero della Salute, Tiziana Trogu, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia-Romagna, Silvia Bellini, dell’Osservatorio Epidemiologico dell’IZSLER e membro della Scientific Commission of Animal Disease del WOAH, Loris Alborali, Direttore Sanitario dell’IZSLER e il Direttore Generale GiorgioVarisco.
«L’early warning è la chiave – ha spiegato Giorgio Varisco, Direttore Generale dell’IZSLER, che fa parte della Rete degli Istituti Zooprofilattici Sperimentali Italiani. Prima si identifica un focolaio, più è efficace l’intervento. L’afta epizootica è un virus talmente diffusibile nell’ambiente che da un focolaio, in un attimo, si infettano tutte le stalle intorno, aumentando in maniera esponenziale il danno per il patrimonio zootecnico coinvolto. Proprio per questo formiamo continuamente veterinari, svolgiamo esercitazioni annuali e abbiamo istituito come Rete degli IZS, in collaborazione con il Ministero della Salute e le Regioni, una rete di protezione, pronta a intervenire in caso di emergenza, e predisposto linee guida specifiche per la gestione e il controllo sanitario di questi animali».
Sono anche disponibili le SLIDES DELLE RELAZIONI con molte indicazioni utili per riconoscere la malattia, valutarne la possibilità di diffusione e applicare le prime misure di prevenzione.
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