Nuove specie di zanzare in Emilia-Romagna

Nuove specie di zanzare in Emilia-Romagna

 

Durante il 2025, grazie al lavoro congiunto di IZSLER e CAA, supportato da Regione Emilia-Romagna e dal PNRR INF-ACT Node 2, sono state rilevate diverse nuove zanzare in Emilia-Romagna. In primavera, è stata rilevata la presenza di Aedes japonicus e Aedes koreicus, in particolare nei comuni dell’Appennino piacentino (entrambe le specie a Bobbio, Farini, Perino, Travo, solo Ae. japonicus a Bettola, Cerreto, Ferrire, Marsaglia, Morfasso, Zerba) ma anche a nel parmense (Ae. japonicus a Bardi). Queste due specie invasive, già segnalate in Italia e presenti nelle zone pre-Alpine della Lombardia, si stanno espandendo velocemente in Europa, al di fuori del loro areale d’origine. Come la zanzara tigre (Aedes albopictus), riescono a sfruttare come focolai larvali piccole raccolte d’acqua artificiale (tombini, sottovasi, secchi, bidoni, fontanelle, ecc.), caratteristica che permette a queste zanzare diffondersi in ambienti urbani e peri-urbani. Hanno però esigenze termiche differenti, che rendono queste due specie particolarmente adatte agli ambienti collinari e di bassa montagna, ambienti in cui la zanzara tigre è meno diffusa. Queste zanzare hanno una rilevanza sanitaria, sono vettori competenti di filariosi e diversi arbovirus come Chikungunya e Encefalite Giapponese, ma, fortunatamente, sono meno aggressive della loro cugina Aedes albopictus.

Nei mesi di settembre e ottobre è stata invece rilevata, nell’ambito della Sorveglianza Regionale dei virus West Nile e Usutu, la specie Culex perexiguus in ben 23 siti dei 98 monitorati nella pianura emiliano-romagnola nelle province di Ravenna, Ferrara, Forlì-Cesena, Bologna Modena e Reggio. Questa zanzara è particolarmente diffusa nel Nord Africa e in Sud Europa, è più abbondante in tarda estate-inizio autunno ed è legata soprattutto ad ambienti naturali o semi-naturali (come paludi, cave, zone umide). Culex perexiguus è un vettore di diversi arbovirus, in particolare il West Nile virus, l’Usiutu virus e d il Sindbis virus. Il rinvenimento di questa zanzara a latitudini così elevate è inusuale, la sua diffusione nelle prossime stagioni ci dirà se questo sia un esempio paradigmatico dello spostamento di una specie sotto la spinta dei cambiamenti climatici.