L’anno del Coniglio: IZSLER in prima linea nella lotta alle malattie dei lagomorfi

Il 3 febbraio 2011 si aprirà un nuovo anno per il calendario cinese: l’anno del coniglio.

Al di là delle ovvie considerazioni di costume, l’occasione offre lo spunto per una riflessione su un dato inatteso per i non addetti ai lavori, ma ben conosciuto ed allarmante per chi si occupa di animali minacciati di estinzione: conigli, lepri e pika (o pica) – tutti appartenenti all’Ordine dei lagomorfi –  sono classificati tra le specie a rischio nella “Red List of Threatened Species” della IUNC (International Union for Conservation of Nature – Unione Internazionale per la Conservazione della Natura).

Nonostante la fama di animali prolifici numerose specie di lagomorfi selvatici (una su quattro) rischiano di scomparire per la progressiva riduzione del loro habitat, la caccia indiscriminata e le malattie che li minacciano.

Al di là della riduzione della biodiversità che questo comporta (fatto di per sé grave e allarmante, conseguente all’estinzione di qualunque specie animale o vegetale), bisogna considerare che l’impatto sull’ecosistema di questi animali è altissimo: il declino della popolazione dei lagomorfi selvatici ha immediati effetti sulle popolazioni di predatori, appartenenti a specie a loro volta minacciate (linci, aquile, etc…).
Anche il ruolo economico dei lagomorfi come animali da reddito o zootecnici spinge a impegnarsi con azioni forti e immediate per la conservazione di questi gruppi di animali.

L’IZSLER ha da sempre dedicato e continuerà a dedicare molte energie allo studio delle malattie dei lagomorfi, cercando di contrastare la riduzione del numero delle loro specie nell’ambiente natura e per il benessere, la salute e la produttività nelle realtà produttive.

A conferma di questo impegno due laboratori dell’Istituto sono stati scelti come punti di riferimento a livello nazionale e internazionale: il Laboratorio di Microscopia Elettronica (guidato dal dr. Lavazza) è Centro di referenza nazionale per le malattie virali dei lagomorfi; mentre il Laboratorio di Immunobiochimica (sotto la responsabilità del dr. Capucci) è Centro di referenza OIE per le malattie emorragiche dei lagomorfi.

I nostri ricercatori, con professionalità, passione e competenza, sono quotidianamente impegnati nello studio delle malattie che minacciano queste specie, cercando di contribuire, non solo a livello locale, ma in una prospettiva geograficamente molto ampia, alla conservazione e salute dei lagomorfi.

Bisogna inoltre ricordare che l’Italia riveste un ruolo centrale nella cunicoltura mondiale: il nostro Paese è il primo produttore europeo e il secondo mondiale dopo la Cina (tuttavia, a conferma della progressiva riduzione dell’impatto anche economico dell’allevamento dei lagomorfi, la dinamica degli ultimi anni ha fatto registrare un consistente calo produttivo).
Questo comporta un imponente impegno dei nostri laboratori che, solo nel 2010, hanno eseguito quasi 3.800 determinazioni analitiche.
In particolare:
1.800 analisi per RHD
1.391 analisi per EBHS
574 analisi per Mixomatosi
24 esami per diagnosi di enteriti virali

A questa attività vanno aggiunte le attività di studio e ricerca, l’organizzazione di numerosi corsi e convegni, la partecipazione a Comitati scientifici e gruppi di lavoro, la redazione di pubblicazioni scientifiche e divulgative.

Il contributo dell’Istituto è stato fondamentale per la redazione del “Dossier per il settore cunicolo” presentato al Consiglio Nazionale FNOVI del 27 e 28 novembre 2010.