SIMULAZIONE DI EPIDEMIA DA AFTA EPIZOOTICA

Nei giorni 14-15 dicembre si è svolta in Italia una simulazione di Epidemia da Afta epizootica, organizzata dal Ministero della Salute e dall’IZSLER, sede del Centro di Referenza Nazionale per le Malattie Vescicolari (CERVES).
La finalità della simulazione è stata quella di analizzare le fasi operative valutando e prevedendo lo svolgersi dinamico di una serie di eventi, nel caso specifico individuando le criticità del sistema al variare di condizioni epidemiologiche, ambientali e organizzative.

La simulazione, oggetto del programma, rientra nel quadro delle esercitazioni pianificate in ambito comunitario per:

  • valutare l’efficacia delle procedure di emergenza
  • misurare il livello di preparazione dei servizi veterinari
  • identificare eventuali punti critici del sistema
  • assicurare livelli operativi efficienti e uniformi nella gestione di eventuali emergenze
Nello specifico sono state analizzate le attività sanitarie attivate nel caso di insorgenza di afta epizootica nella regione Lombardia, con focolaio in provincia di Mantova, nella regione Emilia Romagna, con focolaio in provincia di Bologna e la regione Basilicata con correlazioni epidemiologiche in provincia di Matera.
In particolare è stata verificata la capacità di applicare le misure che devono essere adottate in caso di sospetto o insorgenza di un focolaio di malattia altamente diffusiva, secondo i manuali operativi (nel caso specifico afta epizootica).
Complessivamente positivi gli interventi delle istituzioni coinvolte, dall’attivazione delle autorità alle risposte diagnostiche (rese particolarmente rapide dall’utilizzo di un kit prodotto da IZSLER in grado di anticipare, dopo soli 40 minuti, la prima diagnosi di positività, seguita poi dalle conferme previste dai manuali operativi).
I risultati della simulazione permetteranno di verificare il livello di cooperazione tra le autorità, la comunicazione e la catena di comando e di individuare le carenze ed i punti critici nell’applicazione dei manuali operativi.
L’analisi delle criticità rilevate sarà inoltre la base per proposte di eventuali modifiche e/o integrazione al piano delle emergenze e per la formazione delle altre strutture nazionali.