Perché conoscere le zecche?

 
Un opuscolo con consigli pratici per conoscere, prevenire e i comportamenti da attuare se si viene punti da una zecca.
 
Le infestazioni da zecche rappresentano da sempre un importante problema sanitario sia per l’uomo che per gli animali domestici e selvatici. La maggior facilità di contrarre queste infestazioni è dovuta, da un lato, ad un aumento dell’antropizzazione del nostro territorio, dai  micro/macro cambiamenti climatici (global warming) e da una talvolta errata gestione della fauna selvatica, dall’altro lato dalla maggior “fruizione” della natura da parte delle persone (pic-nic all’aria aperta, escursioni ecc.). Questo ci ha spinto a pubblicare questa brochure a carattere prettamente divulgativo e pratico che ci auguriamo possa essere utile.
Le zecche assieme alle zanzare sono i principali vettori di microrganismi patogeni per gli animali e per l’uomo. Sebbene negli ultimi anni i lavori scientifici sulle zecche e sulle malattie da esse trasmesse siano aumentati, molte persone ancora oggi non conoscono le problematiche ad esse collegate. Da qui l’idea di fornire una brochure a carattere divulgativo che si prefigge di far conoscere al pubblico con un linguaggio semplice questi parassiti, fornire consigli pratici che permettano di prevenirne il contatto e, parallelamente informazioni sui patogeni da loro trasmessi.  Nella brochure si trova una scheda che, adeguatamente compilata servirà da foglio d’accompagnamento per l’identificazione di specie della zecca e la ricerca attraverso esami molecolari dei patogeni in essa eventualmente presenti.
Ciò è già parte di un “progetto pilota” in corso in collaborazione tra alcune sezioni del nostro Istituto (Brescia, Pavia e Reggio Emilia) e 2 ospedali lombardi (Policlinico S. Matteo di Pavia e Spedali Civili di Brescia) per il monitoraggio di questa problematica. I dati dei patogeni rinvenuti nelle zecche dei pazienti vengono comunicarti, oltre che agli interessati, alle strutture ospedaliere per meglio monitorare i pazienti nel periodo post esposizione.
I dati raccolti da questa indagine serviranno inoltre a costruire mappe epidemiologiche e ad avere un quadro più completo sulla diffusione di questi parassiti e dei patogeni che possono albergare.