Epidemia di Epatite A e frutti di bosco: la situazione in Italia

A seguito dell’incremento anomalo di casi di epatite A in Europa nei primi mesi del 2013, a partire dalla fine di aprile è stata organizzata dal Ministero della Salute una Task Force interdisciplinare (ufficializzata con il Decreto Ministeriale del 6 agosto 2013) composta da esperti dello stesso Ministero della Salute, dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e del Centro di referenza per i rischi emergenti in sicurezza alimentare dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna.
Nell’ambito dell’attività di monitoraggio dell’epidemia di epatite A è emerso che i frutti di bosco potrebbero essere portatori della contaminazione: il virus dell’epatite A (Hepatitis A Virus, HAV) è infatti responsabile della trasmissione all’uomo della malattia attraverso il consumo di alimenti contaminati, soprattutto i vegetali e, in particolar modo, i frutti di bosco. Il virus sopravvive anche in condizioni ambientali estreme come il congelamento e la cottura breve e, se l’alimento non è stato accuratamente lavato prima del consumo, può infettare l’uomo anche se presente in piccole quantità.
Il Centro di referenza per i rischi emergenti in sicurezza alimentare dell’IZSLER ha condotto finora più di 1500 analisi per la ricerca del virus HAV su campioni prelevati in diverse regioni Italiane di alimenti ed acque prelevate lungo l’intero arco della filiera produttiva sia nell’ambito delle indagini dei casi di HAV sia nell’ambito dei normali controlli di processo previsti dall’HACCP delle  ditte produttrici.
 
L’unità operativa sta conducendo le seguenti attività:
  • analisi di laboratorio sui campioni di alimenti per l’identificazione della presenza di HAV, la sua genotipizzazione e sequenziamento 
  • indagine epidemiologica sui casi umani (studio dell’epidemia e studio caso controllo per valutare i possibili veicoli di infezione)
  • analisi di laboratorio sui campioni umani per genotipizzare i virus, isolati sul territorio nazionale e valutare così la presenza di più fonti indipendenti di infezione 
  • identificazione delle marche e lotti di frutti di bosco contaminati con HAV e potenzialmente associati a casi di epatite A ed indagini di tracciabilità sugli alimenti sospetti in collaborazione con le regioni e con paesi terzi;
  • ispezioni negli stabilimenti che confezionano frutti di bosco congelati che sono stati trovati positivi alla ricerca dell’HAV al fine di identificare eventuali criticità nella catena produttiva.