Monitoraggio sanitario: modelli acquatici e altre specie resoconto della giornata

Il 15 maggio 2015 si è tenuto presso l’IZSLER di Brescia il convegno dal titolo “Monitoraggio sanitario: modelli acquatici e altre specie”.

In ambito scientifico l’argomento del monitoraggio sanitario è di grande rilevanza in  quanto è stato dimostrato come il benessere dell’animale e lo stato di salute del modello siano fondamentali per ottenere uno standard di ricerca ottimale. Nella mattinata si è parlato del monitoraggio sanitario dei modelli acquatici, in particolare dello zebrafish ,di anfibi e di teleostei, ponendo l’attenzione sul fatto che per questi modelli si è abbastanza indietro nelle conoscenze rispetto ai roditori. Un punto rilevante è il controllo dell’ambiente quale è l’acquario, in quanto potrebbe essere fonte di contaminazioni da micobatteri e microspore, alcune delle quali trasmissibili all’uomo; al fine di evitare tale contaminazioni, è fondamentale la sterilizzazione dell’acqua e degli impianti, eliminando biofilms e detriti. L’operatore deve prestare attenzione sia a questo aspetto che alla manipolazione dell’animale, che d’altro canto potrebbe presentare esso stesso delle variabili in grado di influire sui risultati della ricerca (patologie asintomatiche, modifiche genetiche). In generale, i soggetti acquatici, sono ottimi modelli da laboratorio, in quanto sono caratterizzati da cicli vitali brevi e riproduzione rapida. Queste caratteristiche possono contribuire allo svolgimento di test rapidi e standardizzibali ad esempio per lo screening di molecole chimiche, al fine di limitare l’impiego di animali a stadio evolutivo superiore come previsto anche dalla normativa Europea 63/2010.
Un altro aspetto affrontato durante la giornata, è stato quello dei primati non umani e degli animali da reddito. Per quanto i primi, si è sottolineata l’importanza del controllo di variabili che possono inficiare la ricerca, sia dal punto di vista del monitoraggio sanitario, sia dal punto di vista etico. Quest’ultimo argomento è particolarmente importante ed in continuo divenire, in quanto questi animali sono al centro di un dibattito molto acceso relativamente alla reale opportunità del loro impiego nella sperimentazione. Inoltre, vista la loro vicinanza evolutiva con l’uomo, la possibilità di trasmissione di zoonosi agli operatori che lavorano con i primati non umani è un aspetto critico e di notevole rilevanza.
Per ultimo, ci si è occupati degli animali da reddito (suini, ovini, caprini, bovini). In questo caso la situazione è particolare perché gli animali usati per le sperimentazioni solitamente derivano da allevamenti tradizionali e non da stabulari. Questo aspetto influisce notevolmente sulla possibilità di ottenere soggetti controllati dal punto di vista sanitario (malattie infettive e contagiose), con ripercussioni non facilmente prevedibili sull’esecuzione delle prove sperimentali. Anche in questo caso c’è il rischio di zoonosi quindi il controllo sanitario è fondamentale sul modello e sull’operatore.
In conclusione, i relatori hanno sviluppato differenti argomenti legati alla sperimentazione animale, con particolare attenzione verso il management e controllo dell’ambiente in cui vivono gli animali stessi. Questo in quanto, è stato dimostrato, come un corretto alloggiamento e cura dei soggetti, garantisca un regolare svolgimento degli studi sperimentali, con la possibilità di ottenere risultati reali e non alterati da eventuali fattori ambientali che potrebbero inficiare le prove.