G7 salute 2017: nei temi salienti non mancano le tematiche veterinarie

Il 5 ed i 6 novembre si è tenuto a Milano il G7 Salute; i temi affrontati sono stati il cambiamento climatico e il suo impatto sulla salute ed il comportamento dell’uomo e degli animali, la salute della donna e del fanciullo ed infine, ma non meno importante la resistenza ai farmaci antibatterici nell’uomo e negli animali.
Il successo della “due giorni” di lavori è stato decretato dalla conferenza stampa della Ministra Lorenzin (https://www.youtube.com/watch?time_continue=372&v=-F1eHI8XJys) e dal documento finale “United towards Global Health: common strategies for common challenges” (vedi allegato).
Nel documento, come naturale, il ruolo della medicina veterinaria è preso in estrema considerazione sia nel problema del cambiamento climatico che nel preoccupante tema della antibiotico resistenza e nelle patologie umane da spedalizzazione.
In particolare, la medicina veterinaria è interessata dai rischi che sempre più verranno subiti dalle popolazioni umane per l’adattamento alle nuove e più alte temperature ambientali di animali vettori che in passato trovavano nelle condizioni climatiche a loro avverse la barriera alla loro sopravvivenza. La medicina veterinaria assume un ruolo chiave per lo studio delle popolazioni vettore, delle loro capacità di diffondersi e attraverso la ricerca deve farsi promotrice di una nuova fase di collaborazione con altre discipline mediche.  Le popolazioni degli animali da reddito avranno nel futuro nuove esigenze sanitarie ma non solo: i sistemi di allevamento, la selezione genetica e le esigenze nutrizionali saranno soggette a continue rivisitazioni a causa delle mutate condizioni ambientali ed alle diverse disponibilità di mangimi e soprattutto di acqua potabile; per questo, guidati dall’approccio “ONE HEALTH” tutte le discipline sanitarie dovranno collaborare tra loro per migliorare o creare dal nulla sistemi di sorveglianza armonizzati e modelli predittivi.
In qualche modo correlato è il tema dell’antibiotico resistenza che è divenuto un vero e proprio tema emergenziale. L’utilizzo globale delle molecole attive per curare o prevenire le malattie gli animali è ritenuto tra i fattori causali dell’aumento delle infezioni nocosomiali nei pazienti ricoverati. Il tema della profilassi vaccinale, il controllo dei vettori delle malattie, l’utilizzo delle migliori tecniche di allevamento e un approccio informato e responsabile dell’utilizzo delle molecole negli allevamenti intensivi sono tutti affidati alla componente veterinaria ed allevatoriale che devono assumersi le responsabilità della genesi della antibiotico resistenza per quanto a loro ascritte.